Durante il '700 nelle colonie americane si era formata una classe politica che era sempre più insofferente al dominio dell'Inghilterra.
Il governo inglese era molto duro in materia fiscale: erano aumentati i dazi doganali sui prodotti delle colonie, fu imposto un diritto di bollo sulle carte legali e sui giornali, furono introdotte tasse sui prodotti di genere di consumo.
Le colonie stabilirono che le nuove tasse non potevano essere emenate senza il consenso dei rappresentanti del popolo. Iniziò anche un boicottaggio economico.
Il governo inglese capì la forte tensione e abolì tutte le tasse tranne quella sul tè.
L'occasione per i coloni americani per scatenare la rivolta è proprio il monopolio sul tè, una parte della Compagnia delle Indie con il Tea Act.